sábado, 28 de fevereiro de 2015

Inter, Mancini e il sacrificio di Icardi: "Porta tanti soldi, ma perdi 20 gol"


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Inter, Mancini e il sacrificio di Icardi: "Porta tanti soldi, ma perdi 20 gol"

Il tecnico nerazzurro e la squadra che verrà: "Se cedi un attaccante, ne serve un altro che ti assicura le stesse reti". Sulla Fiorentina: "Gioca un calcio offensivo, qualcosa concede. Che bravo Montella, ma mi ringrazi per tutti i gol che gli ho fatto fare"

"Domani sarà una partita particolare che arriva al termine di un ciclo di gare ogni tre giorni. Spero che la squadra stia bene fisicamente". Roberto Mancini inquadra così la sfida di campionato contro la Fiorentina. La striscia aperta di 5 risultati utili consecutivi tra Serie A ed Europa League (4 vittorie e un pareggio) è da tenere aperta per continuare la rincorsa alle coppe passando per il torneo interno. "È ancora troppo presto per puntare tutto sull’Europa League e lasciar perdere il campionato – ammette il tecnico nerazzurro -. Aspettiamo, semmai sarà un discorso da fare più avanti".
'AVVERSARIO — Domani arriva la Fiorentina di Vincenzo Montella, una squadra in forma che non perde dal 6 gennaio (1-0 a Parma in campionato): "È una squadra che gioca bene e che ha le sue caratteristiche migliori in fase offensiva anche se dietro qualcosa concede - continua Mancini -. Sono felice che Vincenzo stia facendo bene, ha una buona 
mentalità. Se ho imparato qualcosa anche da lui? Beh, innanzitutto mi deve ringraziare per tutti i gol che gli ho fatto fare alla Sampdoria (ride, ndr). Scherzo, è un allenatore giovane e si impara sempre anche dai giovani che spesse volte hanno idee migliori di tutti. Lui è pronto per allenare qualsiasi squadra, anche una che può puntare al titolo. Il Milan? Non so… Ma non perché lui non ne sia in grado, ma perché un allenatore giovane deve pensare prima di tutto al proprio bene scegliendo una piazza che lo faccia lavorare in tranquillità".
SCELTE — Si parla poi di singoli, perché la Fiorentina è alle porte e bisogna buttare giù una formazione anti-viola. "A Podolski chiedo semplicemente di segnare perché a Cagliari ha giocato molto bene, credo che sia stata la miglior sua partita – spiega Mancini -. Shaqiri è giovane, recupera in fretta. Santon? Credo onestamente che adesso sia un po’ stanco, magari di testa più che di fisico. Kovacic non deve guadagnare posizioni nelle gerarchie interne, è uno dei miei preferiti. Magari semplicemente vista la giovane età bisogna stargli un po’ più vicino. Mentre Guarin è caduto dall’albero da un bel po’ di tempo, ha 28 anni (sorride il Mancio, ndr), è maturo. Non so perché abbia faticato negli ultimi tempi". Ce n’è per tutti, soprattutto ce ne dev’essere per domani contro la Fiorentina. A caricare l'ambiente è arrivato anche Thohir, che ha assistito alla rifinitura alla Pinetina.
MERCATO — Mancini si è poi soffermato su un ragionamento di mercato. E' meglio (o meno peggio) perdere un attaccante da 20 gol all'anno (tipo Icardi, n.d.r.) o un portiere (Handanovic, n.d.r.)? "È difficile dirlo adesso, magari il mercato ti apre soluzioni che ora non si vedono. Vero è che se hai un attaccante così e lo perdi... Però allo stesso tempo può portarti soldi per acquistarne altri 2-3 giocatori per migliorare la squadra. Tra cui un attaccante, perché una squadra che vince ha bisogno di un attaccante che segni 20 gol all'anno".

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